Il fondo storico

La sezione del fondo storico, dove sono conservati libri ed estratti pubblicati tra il XVI secolo ed il 1920, è una delle più grandi collezioni al mondo di documenti provenienti dagli albori della speleologia.

La grande importanza di questa collezione risiede nel fatto che tutti i materiali si riferiscono ad un periodo in cui la disciplina speleologica era ancora priva di una moderna organizzazione. Pertanto, la maggior parte delle notizie erano sparse all’interno di pubblicazioni non editoriali o estratte da volumi e riviste non inerenti al mondo speleologico. Inoltre, tali documenti erano solitamente stampati in pochissime copie, oggi per lo più introvabili o di difficile reperibilità.

Inoltre, alcuni testi sono veri e propri incunaboli del settore, libri antichi antecedenti al 1831 e pubblicati prima dell’avvento della stampa moderna.

Tra i volumi più preziosi posseduti dal Centro di Documentazione si annoverano: Mundus Subterraneous in 12 libros digestus (1678) di Athanasius Kircher e Nova et parallela Latii tum veteris tum novi descriptio (1679), il De re metallica in 12 libri di Agricola (1657), il Museum metallicum di Aldrovandi (1648), Dissertationes de admirandis mundi cataractis supra & subterraneis di Herbin (1678).

Ma l’opera più rara e pregiata sono sicuramente i 5 volumi del Die Ehre des Hertzogthums Crain o “Sulla gloria del Ducato di Carniola” scritti da Johan Valvasor nel 1689.

L’opera tratta specificatamente del Carso Classico, al quale dedica un’imponente iconografia, in parte dedicata alle famosissime grotte e fenomeni carsici come le Grotte di San Canziano, le Grotte di Postumia e Castel Lueghi. Questo libro venne originariamente stampato in sole 500 copie: purtroppo, però, nel corso dei secoli la maggior parte di queste sono state smembrate per vendere separatamente le oltre 600 incisioni in esso contenute. La copia conservata nel Centro, infatti, è l’unica completa messa all’asta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi.